mercoledì 1 giugno 2016

Una riflessione...

L'avvento delle nuove tecnologie sta trasformando il comportamento degli adolescenti.
Con l’aumento esponenziale dell’uso di Internet e dei social network si è passati da una vita di nicchia ad una dove tutto è scrutato da milioni di occhi invisibili e sconosciuti, attraverso schermi, in tempi e spazi diversi.
Oggi si parla di CYBERBULLISMO cioè di bullisimo perpetrato tramite nuovi mezzi di comunicazione. Il social network è il mezzo principale dove si diffonde il CYBERBULLISMO a livelli che prima non si erano mai raggiunti.


Il CYBERBULLISMO è l’uso delle nuove tecnologie per intimorire, molestare, mettere in imbarazzo, far sentire a disagio o escludere altre persone
In questo modo, si raggiunge la persona considerata impotente; quest'ultima non riuscendo a reagire all'atto di bullismo, resterà ancora più ferita data l'incapacità di difesa.
Da alcune ricerche si è stabilito che il 23,6% degli adolescenti dichiara di aver trovato online pettegolezzi e falsità sul proprio conto.
Ad 1 adolescente su 5 è capitato di trovare in internet proprie foto imbarazzanti.
Per i ragazzi "vittime" rapportarsi con la vita reale di tutti i giorni, crea enormi difficoltà nell’accettare se stessi e mescolarsi con il gruppo dei pari.
Il rischio è quello di manifestare il disagio attraverso sintomi fisici come mal di pancia o mal di testa, oppure segnali psicologici, quali incubi o attacchi d’ansia. 
Alla lunga, le vittime mostrano una svalutazione di sé e delle proprie capacità tra cui insicurezza, difficoltà relazionali, fino a manifestare, in alcuni casi, veri e propri disturbi psicologici, tra cui ansia o depressione.

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